année
2020
durée
60′
mise en scène
Francesco Alberici
avec
Astrid Casali, Francesco Alberici
texte
Francesco Alberici
directeur adjoint
Enrico Baraldi
collaboration sur la dramaturgie
Ettore Iurilli
scénographie
Alessandro Ratti
lumières
Daniele Passeri
production
SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione, Teatro Piemonte Europa - Festival delle Colline Torinesi
avec le soutien de
Murmuris, Olinda, Lab 121
"No one ever told me that grief felt so much like fear"
C.S. Lewis, Apprendre la mort
Pouvons-nous parler de notre douleur sans craindre de trahir notre intimité ? Un metteur en scène demande à une comédienne de travailler sur une pièce de théâtre abordant le thème de la douleur, d'après « Apprendre la mort » de C.S. Lewis. Comment la douleur est-elle représentée et quelles sont les limites de sa narration ? Sa propre biographie peut-elle devenir le sujet d'une production sans risquer d'être exploitée à des fins spectaculaires ? Et comment répéter, soir après soir, la mise en scène d'un drame qui n'est pas une fiction, mais bien réel ? À mesure que nous nous éloignons du livre de Lewis et de l'idée de le mettre en scène, des questions émergent et deviennent le sujet d'une autre pièce inattendue. Alors que le monde nous invite à capturer et à raconter des moments de bonheur, nous découvrons que nous avons plus que jamais envie de parler de la douleur.
Uno spettacolo di autofiction per nulla ombelicale e una messa a nudo originale di autentica pregnanza e misurata essenzialità, debitore felice e non derivativo del teatro di scavo di Deflorian/Tagliarini (che Alberici ha attraversato più volte, non ultimo mettendo in scena Chi ha ucciso mio padre) e di quello personalmente politico e tagliente di Milo Rau. Difficile allontanarsi da questo spettacolo non avendo la sensazione profonda di aver toccato con grazia una materia vasta e incandescente, di aver vissuto e intuito un segreto scuro che alberga in ciascuno di noi.
Matteo Columbo, Il Libraio.it
Con toccante semplicità e leggerezza, Diario di un dolore riesce, nel suo intimo, a riconciliare ogni spettatore con la propria storia di sofferenza, rivelando che raccontare il dolore non è solo un atto di parziale liberazione, ma anche un modo per abbracciare e accettare la complessità profonda dell'essere umano
Francesca Liani, Viviroma
Allontanando ogni rischio di retorica sul tema, la chiave che Astrid e Francesco scelgono è quella di una delicata ironia. La mimica facciale dell’attrice accentua questa sfumatura: le micro-espressioni del suo viso sembrano sfidare il peso delle battute pronunciate, e quasi contraddirne la drammaticità. Forse solo così la rappresentazione può farsi argine al dolore, e non solo sulla scena.
Veronica Polverelli, Stratagemmi
Siamo nel territorio dell’indagine, dove si studia e ci si pongono domande. A segnare il percorso della riflessione – come un canovaccio o una mappa da cui estrapolare pensieri e direzioni – il libro autobiografico di Lewis. Quattro quaderni, che diventano altrettante tappe dell’itinerario drammaturgico, in cui lo scrittore annota le riflessioni e i ragionamenti intorno alla malattia e alla morte dell’amata moglie. Non esiste un unico modo per reagire e manifestare il dolore. Ognuno scrive il suo diario
Paolo Talone, Accreditati
Alberici e Casali ci portano per mano a passeggiare nel giardino delle loro sofferenze, con una disarmata e avvolgente immediatezza, seducente e senza fronzoli, creando il tempo e lo spazio di cura e attenzione a se stessi e alla propria anima.
Alan Mauro Vai, Teatrionline
Un piccolo viaggio sulla sofferenza e le sue incarnazioni, che tocca le distinte dimensioni personali degli attori ma anche la sfera universale di quest’emozione umana, partendo dall’omonimo libro per emanciparsene velocemente per dirigersi altrove rispetto ad esso. Un atto d’amore verso il Teatro e la sua forza
Roberto Cesano, Teatroitaliano
Spiazza continuamente lo spettatore: lo tira in causa in maniera diretta e indiretta, seminando ad ogni passo disorientamenti di varia natura. Parla al corpo e del corpo: come sa fare il dolore. Facendo “risuonare”, come in uno specchio, il dolore fatto di sobbalzi e d’irrequietezza. Ma anche quello da stordimento d’ubriacatura.
Sonia Remoli, E ora teatro
2025
16-19 Janvier, Teatro Basilica, Roma (IT)
22,23 Mars, Nest Teatro, Napoli (IT)
28 Mars, Mutaverso Teatro, Salerno (IT)
29, 30 Mars, Officina Teatro, Caserta (IT)
26 Octobre, Teatro S. Giorgio, Udine (IT)
2 Novembre, Teatro S. Giorgio, Udine (IT)
5 Décembre, Piccolo Teatro Popolare, Tarsia (IT)
6 Décembre, Dracma Teatro, Polistena (IT)
7 Décembre, Teatro Vittorio Alfieri, Naso (IT)
2024
14, 15 Février, Teatro San Pietro in Vincoli, Torino (IT)
16 Février, Teatro degli Scalpellini, Lago d’Orta (IT)
17 Février, Teatro San Carlo, Casalborgone (IT)
15 Mars, Teatro Herberia, Rubiera (IT)
17 Mars, Drama Teatro, Modena (IT)
20 Août, Lama Festival, Monopoli (IT)
22 Novembre, Officina Giovani, Prato (IT)
2023
14 Avril, Fuoriluogo, La Spezia (IT)
7 Mai, Artinvita, Crecchio (IT)
24, 25 Juin, Olinda, Milano (IT)
11 Juillet, Radicondoli Festival, Radicondoli (IT)
13 Juillet, Pergine Festival, Pergine (IT)
14 Juillet, Il Cielo sopra Belluno, Belluno (IT)
2022
25 Août, Oratorio San Martino, Framura (IT)
26 Août, Festival delle Colline Geotermiche, Pomarance (IT)
18, 19 Octobre, Il Dialma, La Spezia (IT)
21, 22 Octobre, Festival delle Colline Torinesi, Torino (IT)
2020
8 Octobre, Festival Romaeuropa, Roma – debutto
2019
4 Octobre, Hors Festival, Milano – prima tappa di lavoro