anno
2017
durata
60′
un progetto di
FRIGOPRODUZIONI
regia
Francesco Alberici
con
Francesco Alberici, Salvatore Aronica, Claudia Marsicano, Daniele Turconi
testo
Francesco Alberici
collaborazione alla drammaturgia
Salvatore Aronica, Claudia Marsicano, Daniele Turconi
scene
Alessandro Ratti
luci
Daniele Passeri
produzione
SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione, Teatro I
col sostegno di
Pim Off, Residenza Idra e Settimo Cielo nell’ambito del progetto CURA 2016, Teatro Excelsior di Reggello (FI), Teatro San Teodoro di Cantù
Tropicana è un brano del Gruppo Italiano: dopo aver dominato le classifiche dell’estate 1983, diventa un brano simbolo dell’estate tout-court, inno alla spensieratezza e ballo di gruppo per eccellenza. Ma di cosa parla davvero questa canzone? Se anche l’opera d’arte deve attenersi e rispondere alle logiche del mercato, come ogni altro “prodotto”, quali diventano gli obiettivi dell’artista e entro quali margini di libertà a questo è dato di operare? Utilizzando in maniera paradigmatica il brano e l’esperienza del Gruppo Italiano, lo spettacolo apre una riflessione sul rapporto tra arte e mercato. Sul palco l’identità della compagnia si sovrappone a quella del Gruppo Italiano, in un cortocircuito tra identità reali e immaginarie, in cui ogni interprete sembra fare outing delle proprie debolezze, vigliaccherie e speranze.
L’inquietudine nascosta di questo brano è quasi inafferrabile, avvolta com’è in una confezione leggera e ridente, ed effettivamente sfugge. Il concetto di un’angoscia, di un problema, di cui si percepisce la presenza, ma che non si riesce a identificare con chiarezza, tocca un nostro nervo scoperto. Tropicana è una lenta immersione negli abissi, alla ricerca del nero che è sempre nascosto dentro un involucro colorato, e del punto di contatto tra quel nero e questo attuale che ci sommerge.
I ragazzi di FRIGOPRODUZIONI, dietro l’apparente leggerezza, hanno messo sù un lavoro in cui si raccontano con sincerità e bravura senza guardarsi solo l'ombelico come tanta drammaturgia e post drammaturgia che si vede in giro. Il fallimento comunicativo di Tropicana è quello di tanti giovani artisti, sospinti tra le ineluttabili dinamiche del successo e l'estro della propria poetica.
Anna Bandettini - La Repubblica
Tropicana, è oggi uno spettacolo asciutto ed efficace, che si presta a letture stratificate. Ci si può abbandonare al fuoco di fila di nonsense e alle note orecchiabili del calypso, e poi lasciarsi sorprendere dai cortocircuiti che si creano tra il testo della canzone (dove un jingle pubblicitario fa da contrappunto a un’esplosione atomica), le vicende di quella band anni ‘80 dal nome mal scelto, e i rovelli identitari della giovane compagnia sul palco.
Chi conosce un poco la storia di FRIGOPRODUZIONI, acclamati dopo il loro primo SocialMente e poi attesi al varco del secondo lavoro, riconoscerà facilmente quanta sincerità ci sia in quell’autoritratto che è allo stesso tempo un’istantanea del giovane teatro indipendente italiano e delle sue (spesso crudeli) dinamiche.
Maddalena Giovannelli - Stratagemmi
Lo spettacolo compie un'autobiografia del presente utilizzando una biografia del passato. Non c'è tuttavia immedesimazione effettiva, ogni mimetismo è bandito, nessuno degli attori finge davvero e fino in fondo di essere uno dei componenti del Gruppo Italiano: ne riprende invece, in termini di sovrapposizione e per analogia, il ruolo umano e artistico perché emerga una crudele e amara dinamica della dissoluzione, il modo nel quale un collettivo di amici sogna, sfiora, afferra il successo nello stesso momento in cui viene a sua volta afferrato, dominato e sta per essere stritolato dal successo: non ne rimarranno infine che i cocci.
Alessandro Toppi - Il Pickwick.it
A ogni modo, Tropicana rimane uno spettacolo importante. Perché coglie un umore diffuso, e perché lo fa chiamando in causa una “origine culturale” mai veramente esplorata sino in fondo quando si tratta di voler spiegare la contemporaneità. L’inconscio nascosto di tanto pop italiano (anni ‘80 e non) è un patrimonio inesauribile di dissenso latente, di divergenza implicita
Francesco Brusa, Altrevelocità
I ragazzi di Tropicana decostruiscono gli elementi di cui sono composti e dichiarano di non comprendere né il successo né la sparizione, su quali caratteri poggiano, l’uno e l’altra sfera, la propria evoluzione. (...) C’è una sospensione sommessa, un sentimento di sfiducia nei volti dei membri del gruppo –L’autore, la cantante, il musicista e il corista – c’è la paura di finire nello stesso modo, di restare intrappolati in un rogo per il solo gesto di aver acceso una fiamma artistica nella curiosità altrui.
Simone Nebbia -Teatroecritica
Le piccole controversie fra i quattro, le rivendicazioni di – effimero – potere, i balletti e i finti spot pubblicitari del succo da cui prende il titolo la canzone, così, non appaiono altro che i tentativi di riempire quello che si avverte come un vuoto, non tanto di vocazione ovvero di ispirazione, quanto di ascolto. E allora la domanda vera non è tanto, ma bisogna avere qualcosa da dire?; quanto, ma là fuori, c’è qualcuno cui interessi davvero quello che ho da dire?
Laura Bevione - PAC
In scena l’aria è rarefatta, l’atmosfera è fredda, chirurgica nei rapporti e nelle espressioni. Idem per la recitazione, calibrata al millimetro, a fil di lama. Naturale ma gelida allo stesso tempo. Altro che ironia. Lo sbotto di Marsicano, prima di lasciare il microfono e uscire di scena, è una doccia gelata – e, più che autoironia, si respira una sottile forma di violenza. Tropicana, in quanto spettacolo, è un’elaborazione: della paura, della paralisi, dell’ansia e dell’aspettativa. «Sai, capita che hai una bella idea e poi, per trent’anni, più nulla»: la domanda implicita in questa frase si insinua sotto la pelle – inquietante, deprimente, paralizzante. (...)Nella chiacchierata post spettacolo si rimane veramente colpiti dalla consapevolezza, dalla maturità e dalla lucidità dei quattro artisti, alle prese con il mondo del teatro, della produzione e della loro ricerca.
Mailè Orsi - Persinsala.it
2025
11-13 Aprile, Teatro dell’Elfo, Milano (IT)
2024
10 Aprile, Teatro dei Rozzi, Siena (IT)
19 Luglio, Il cielo sopra Belluno, Belluno (IT)
2023
26 Febbraio, Cantieri Teatrali Koreja, Lecce (IT)
1 Aprile, Arteven, Padova (IT)
28 Aprile, Teatro San Carlo, Foligno (IT)
7 Luglio, Pergine Festival, Pergine (IT)
2022
25 Febbraio, Teatro Il Mulino Pacifico, Benevento (IT)
4-6 Marzo, Carrozzerie NOT, Roma (IT)
17 Marzo, Off Topic, Torino (IT)
19 Marzo, Teatro delle Forche, Massafra (IT)
2020
8 Gennaio, Teatro Comunale, Lerici (IT)
25 Luglio, Lazzaretto On Stage, Bergamo (IT)
2019
12 Gennaio, Teatro San Teodoro, Cantù (IT)
18 Gennaio, Città del Teatro, Cascina (IT)
21 Febbraio, Teatro Impavidi, Sarzana (IT)
23 Febbraio, Teatro Quartieri, Bagnone (IT)
2 Marzo, Terreni Creativi, Albenga (IT)
15-17 Maggio, Carrozzerie NOT, Roma (IT)
18 Maggio, Festival Strabismi, Foligno (IT)
21 Maggio, Stagione Agorà, Castel Bolognese (IT)
23 Novembre – 1 Dicembre, Teatro Franco Parenti, Milano (IT)
2018
7 Giugno, Drama Teatro, Modena (IT)
21 Luglio, Teatro Sociale, Gualtieri (IT)
27 Agosto, Todi Festival, Todi (IT)
1 Ottobre, Teatro Gioco Vita, Piacenza (IT)
20 Novembre, Arena del Sole, Bologna (IT)
2017
2 Giugno, Primavera dei Teatri, Castrovillari (IT) – debutto
2 Settembre, Operaestate, Bassano del Grappa (IT)
7 – 19 Ottobre, Teatro I, Milano (IT)
30 Novembre, Wonderland, Brescia (IT)
8, 9 Dicembre, Il Dialma, La Spezia (IT)
2016
29, 30 Aprile, Pim Off, Milano (IT) – primo studio
15 Maggio, IT Festival, Milano (IT) – secondo studio